SEPA Credit Transfer (SCT)

Il bonifico SCT (o SEPA), sigla che sta per SEPA Credit Transfer,  ha sostituito di fatto il bonifico nazionale e transfrontaliero dal 1° febbraio 2014 ed è diventato il principale strumento utilizzato ovunque per trasferire somme denominate in euro.
A differenza del vecchio bonifico nazionale, con SCT vengono superati diversi limiti tra cui:
  • allargamento del perimetro di utilizzo, prima limitato ai confini nazionali, oggi distribuito in tutti e 34 i paesi europei che operano direttamente o indirettamente con l’Euro
  • eliminato il limite dei 500.000
  • aumentato lo spazio per la causale fino a 140 caratteri
  • limitati i giorni di accredito da parte della banca ricevente

Come funziona il bonifico SCT

Cosa viene richiesto dalle Banche per l’esecuzione i un SCT o Bonifico SEPA?

Per l’esecuzione il minimo dei dati da presentare sono i seguenti:

  • La DATA ESECUZIONE e non più la data valuta. La valuta per il beneficiario sarà il giorno successivo per i bonifici ordinari o la stessa data di esecuzione per i bonifici urgenti (purché siano rispettati gli orari e i tempi di esecuzione). Se la Banca dell’ordinante e del Beneficiario coincide, in questo caso la valuta sarà il medesimo giorno della data di esecuzione (valuta compensata).
  • L’IBAN del BENEFICIARIO.   Con l’avvento della SEPA non sono più utilizzati i vecchi dati dei conti correnti, ma questi sono stati trasformati in una codifica detta appunto IBAN (International Bank Account Number)che è particolare paese per paese. Sta alle Banche eseguire il CHECK CONTROL IBAN sui dati inseriti in una richiesta di bonifico. Oltre all’IBAN, in precedenza veniva chiesto anche l’inserimento del BIC (Bank Identification Code) della Banca. Questo dato dal 1° febbraio 2016 non è più obbligatorio ed ogni Banca inserisce in automatico il giusto BIC relativo ai dati del codice IBAN. E’ da ricordare però che il richiedente può comunque inserire il dato BIC e in questo caso la Banca Esecutrice rispetta il dato richiesto anche se errato e in questo caso il bonifico può essere anche scartato.
  • NOME DEL BENEFICIARIO. Questo dato a regola non è obbligatorio nelle normative SEPA, ma in Italia, la Legge Antiriciclaggio obbliga le Banche al controllo della presenza del dato.
  • IMPORTO DEL BONIFICO. L’importo deve essere obbligatoriamente in Euro e non ha più il limite dei 500.000 euro. L’importo deve essere accreditato al lordo senza deduzione di spese.
  • CAUSALE DEL BONIFICO. La causale del bonifico è un dato alfanumerico che di norma è illimitato, ma le Banche del circuito italiano trasmettono nel percorso dei dati, al massimo i primi 140 caratteri.

ALTRI DATI

Oltre a questi possono essere indicati altri dati come l’indirizzo del Beneficiario, l’esito dell’operazione, la modalità normale o urgente e nel caso di bonifici extra Italia, anche le causali valutarie.

Se poi parliamo di Flussi SCT, allora possiamo anche richiedere esecuzioni particolari tipo un addebito e tanti accrediti oppure tanti addebiti per tanti accrediti.

Dal 31 ottobre 2016 sarà l’unica forma di pagamento ammessa anche per i Paesi UE-non Euro e da Liechtenstein, Norvegia e Islanda. Svizzera e principato Monaco rimangono esclusi dall’obbligo di adozione completa dello schema del bonifico SEPA.

Caratteristiche

  • Trasferimento in Euro senza limite d’importo e senza deduzione di spese a favore di un titolare di conto corrente presso Banche che si trovano in qualsiasi Paese SEPA
  • L’identificativo del conto di pagamento, sia per l’ordinante sia per il beneficiario, deve essere l’IBAN.
  • Il bonifico SEPA è gestito nel formato XML ISO 20022 pain001.001.003, anche se l’Italia, tramite il consorzio CBI ha adottato un formato leggermente diverso detto anche XML-CBI pain00.04.00 e tutte le Banche italiane si sono adeguate a questo sistema. Molte Banche italiane comunque accettano anche il formato europeo.
  • Ordinante e beneficiario pagano ciascuno le proprie commissioni  bancarie (principio SHARE) e al contrario dei bonifici esteri non possono esserci accordi diversi.
  • Le informazioni sul pagamento non hanno più limiti anche se le Banche veicolano fra di loro causali che contengono un max. di 140 caratteri
  • La modalità di esecuzione potrà essere normale (NORM) o urgente (HIGH).
  • Accredito al beneficiario in modalità HIGH è la stessa data di esecuzione, in modalità NORM:
    • se correntista della stessa banca che esegue l’ordine: il giorno dell’esecuzione (D)
    • se correntista di altra banca: il giorno successivo (D+1). La banca del beneficiario riconosce i fondi al proprio cliente il giorno stesso in cui li riceve.

ESITO

  • L’esito se richiesto, fornirà un codice TRN (transaction reference number)  che è un codice alfanumerico di trenta caratteri con il quale un istituto bancario identifica in maniera univoca ogni transazione bancaria. Esso può contenere il vecchio codice CRO (codice riferimento operazione), dal sesto al sedicesimo carattere, ma non è sempre così visto che il CRO è composto da soli numeri. Il TRN ha sostituito il CRO con l’introduzione delle operazioni bancarie SEPA, inglobandolo. Infatti il CRO è composto da una serie di undici cifre numeriche, mentre il TRN deve essere composto da 30 caratteri alfanumerici, ma i caratteri dal sesto al sedicesimo corrispondono proprio al vecchio CRO (e quindi possono esser estrapolati e verificati a mano o attraverso tool automatici on-line), mentre gli ultimi due caratteri sono necessariamente alfabetici.

    Vantaggi

    • Possibilità di lavorare con uno standard innovativo e comune a tutte le banche della SEPA
    • Tempi di esecuzione più rapidi, con conseguente migliore gestione della tesoreria aziendale
    • Riconciliazione, gestione automatizzata degli storni e dei requisiti respingimenti e possibilità di sviluppare la Payment Initiation, cioè l’automazione dei dati informativi dalla fase commerciale a quella finanziaria con l’utilizzo del tag (end – to – end)

    Creazione Flussi SCT

    In precedenza venivano creati flussi di testo formato CBI per l’inoltro alle Banche di distinte di bonifici. I vecchi tracciati standard CBI detti anche BONIPC sono rimasti attivi solo per la richiesta di liste di Assegni Circolari.

    Per i Bonifici SCT dobbiamo compilare flussi in formato XML e molti programmi di contabilità ancora non si sono adeguati allo scopo.

    In caso di bisogno potete trovare nella lista dei prodotti BABONSOFT un semplice compilatore di dati che vi permetterà di ottenere da un semplice foglio Excel,  il flusso da inoltrare direttamente in Banca tramite qualsiasi Home Banking.