SDD Sepa Direct Debit

Introduzione

Molti gestionali aziendali non integrano al loro interno moduli specifici al trattamento dei flussi SDD e la maggior parte degli Home Banking, anche di grandi Banche, non prevedono per questo prodotto finanziario un sistema di data-entry che permetta la creazione specifica di distinte SDD.

Da qui la necessità di dotarsi di strumenti e conoscenze tali al fine di sopperire a questa mancanza.

Se siete alla ricerca di un software che, partendo semplicemente da una tabella Excel, riesca nella creazione di una distinta SDD con relativo flusso XML importabile in qualsiasi Home Banking, potete provare l’applicativo SDD-BBS chiedendo una copia di valutazione direttamente all’indirizzo mail babons@babons.it .

Le specifiche

L’SDD acronimo di  Sepa Direct Debit, è uno strumento di pagamento telematico interbancario per disporre incassi all’interno dei paesi SEPA (SingleEuro Payments Area), che ha sostituito il servizio di RID nazionale (ordinario o veloce).

Con questo strumento un’Azienda effettua scambi commerciali con tutta l’Europa, utilizzando un unico strumento di incasso o pagamento.

Sepa

La SEPA include 33 paesi europei, di cui:

  • 17 paesi della UE utilizzano l’euro (Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Cipro, Malta Estonia e Slovacchia);
  • 11 paesi della UE utilizzano una valuta diversa dall’euro sul territorio nazionale ma effettuano comunque pagamenti in euro (Regno Unito, Svezia, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania e Croazia);
  • 5 paesi esterni all’UE utilizzano una valuta diversa dall’euro ma effettuano pagamenti in euro (Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Principato di Monaco).

EU

Processo

Il Debitore sottoscrive un Mandato con il quale autorizza il suo Creditore a predisporre addebiti sul suo conto corrente e nel contempo autorizza la propria Banca a dare esecuzione di tale ordini.

Particolarità del prodotto 

A livello europeo l’SDD – Sepa Direct Debit, è uno dei maggiori strumenti utilizzati per l’incasso/pagamento delle transazioni commerciali, mentre il Italia sussiste ancora molta diffidenza nell’accettazione di questo strumento da parte dei Debitori.

I pagatori vorrebbero poter decidere sempre quando e se pagare una certa fattura o bolletta. Tutto questo forse  perché non è stata fatta una buona presentazione delle caratteristiche specifiche e delle innovazioni che gli SDD hanno portato.

Dal punto di vista del Creditore, per l’aspetto pratico, per le norme attuative, l’SDD è il miglior strumento in circolazione per l’incasso delle sue forniture.

Mentre con gli altri sistemi di pagamento, contanti, bonifico, Ri.Ba., M.Av., POS etc è necessaria un’azione attiva del Debitore, con l’SDD entrambe le azioni sono di iniziativa da parte del Creditore.

Nel corso del tempo è stato provato che gli insoluti sugli incassi sono notevolmente diminuiti con l’utilizzo di questo strumento.

A parte le transazioni con Mandati B2B, che presuppongono accordi contrattuali fra Aziende molto stringenti, nelle operazioni con operatori non “merchant” esistono delle clausole di salvaguardia non indifferenti a favore del Debitore.

L’SDD con Mandato CORE, per come è stato concepito l’SDD, per la sua particolarità, è stato regolamentato non tanto a favore del Creditore, ma più a salvaguardia del Debitore che può comodamente richiedere lo storno, fino a 8 settimane dopo l’avvenuto addebito, semplicemente richiedendo l’annullamento dell’operazione.

Aspetti tecnici

Detto questo vediamo gli aspetti tecnici del prodotto:

Il Mandato

Il Mandato, che non ha un form particolare, deve contenere alcuni elementi essenziali tipo:

  • Codice del Mandato
  • Data sottoscrizione del mandato
  • Ragione Sociale del Creditore
  • Creditor Identifier (C.Id) del Creditore
  • Ragione sociale del Debitore
  • IBAN di addebito
  • Codice Fiscale del Debitore firmatario

Sarà onere del Creditore conservare l’originale del mandato quale prova dell’effettiva volontà del Debitore. Il mandato potrà essere anche in forma elettronica (e-mandate).

L’SDD si suddivide in due schemi principali:

  • SDD CORE, utilizzabile indistintamente nei confronti di qualsiasi tipo di Cliente debitore (consumatore, microimpresa, impresa). Il Debitore può richiedere a sua discrezione il rimborso fino a 8 settimane dopo la scadenza dell’addebito; oppure, in caso provato della inesistenza di un mandato valido o di un mandato non autorizzato, il rimborso può essere invece richiesto fino a 13 mesi dopo la scadenza. Il primo addebito costituisce la presentazione del mandato alla Banca del Debitore, la quale, salvo casi particolari, accetta con modalità silenzio assenso il caricamento del mandato nei suoi sistemi e l’esecuzione dell’addebito relativo, in modalità di singolo addebito (ONE OFF) o continuativo (RECURRENT).
  • SDD B2Briservato esclusivamente a debitori diversi da consumatori (microimprese e imprese); non ammette in nessun caso la facoltà di storno. Il primo addebito deve essere inoltrato con anticipo (suggeriti 14 gg prima della scadenza), in modo che ci sia il tempo utile per la Banca del Debitore, di ottenere la specifica autorizzazione da parte del Debitore. L’unico caso di rimborso resta la possibilità di dimostrare, da parte del Debitore, entro i 13 mesi successivi all’addebito, della mancanza di un mandato valido o di un mandato non autorizzato

    Sostituzione dei vecchi RID

    La normativa europea ha previsto il principio della continuità delle autorizzazioni delle deleghe RID già sottoscritte dal debitore, le quali possono essere trasformate in mandati SDD – Sepa Direct Debit, conservando la piena validità legale; per inviare disposizioni d’incasso a valere su deleghe RID esistenti è tuttavia necessario fornire alle Banche tutte le informazioni richieste dalla normativa SEPA. Per questo si parlava di RID Arricchito, in quanto doveva contenere tutti i dati essenziali previsti per il mandato SDD.

    Dato che i RID avevano anche la possibilità di inoltrare preventivi inserimenti di mandato di allineamento (AEA), al fine di avere la certezza della validità tecnica del successivo addebito, solo per l’Italia è stato istituito un servizio opzionale denominato SEDA.

    Dal 1° febbraio 2016 l’SDD ha definitivamente sostituito il vecchio RID.

    Tempi di lavorazione

    Se l’azienda aderisce anche al servizio opzionale SEDA, è necessario inviare il mandato alla Banca del debitore almeno 6 giorni prima dell’invio del relativo addebito SDD (ricorrente o singolo) tramite il proprio Home Banking. La Banca del Debitore risponderà con un messaggio di esito Allineamento SEDA dichiarando il proprio benestare o il motivo del rifiuto. Solo dopo il benestare della Banca del Debitore il Creditore potrà inviare flussi di addebito pena lo scarto della disposizione per mancanza di mandato.

    Nel caso comunque di mandati B2B il primo addebito deve essere preventivamente confermato dalla Banca del Debitore, per cui sono consigliati 14 giorni di lasso fra la prima presentazione e l’effettiva scadenza di pagamento.

    Sebbene i mandati CORE non necessitano della preventiva autorizzazione, è consigliabile mantenere circa 7 giorni di lasso fra la prima presentazione e la scadenza.

    Accortezze da rispettare

    Al fine di contenere i costi di presentazione tutte le disposizioni contenute in un flusso dovranno essere omogenee per:

    • Tipologia (CORE o B2B)
    • Tempistica (FIRST – RECURRENT – ONE OFF)
    • Data Scadenza
    • Da tenere sotto controllo il tag Batch Booking che se impostato a “false” spacchetterà l’intero flusso facendo risultare ogni disposizione come singola distinta 

    In caso di flusso non omogeneo aumenteranno le spese bancarie in quanto le Banche spacchetteranno il flusso in tante distinte omogenee e dato che in genere vengono percepite spese di presentazione per distinte, oltre che costo per singolo pezzo. saranno addebitate ulteriori commissioni.

    Procedura di presentazione:

    Dopo aver ricevuto i mandati firmati dai Debitore, il Creditore potrà predisporre un flusso di addebiti SDD. Per le Aziende più strutturate questa tipologia di flusso uscirà direttamente dal software utilizzato per la gestione della propria contabilità o tesoreria.

    Per le Aziende invece che non sono strutturate, per ottenere il flusso occorre sapere che dovrà essere in formato XML-CBI rispondente al pain 00.01.01 oppure da molte Banche è accettato anche il formato internazionale ISO 20022 pain 008.001.02 (o successive).

    Dal sito del Consorzio CBI (https://www.cbi-org.eu/) a cui è possibile collegarsi, registrarsi gratuitamente, è  possibile ottenere le specifiche e caratteristiche del Flusso.

    Nel caso su babons.it è possibile trovare applicazioni per la gestione facilitata di tali tracciati.

    WORKFLOW:

    Flusso Sdd

    I seguenti concetti sono utilizzati dalla  maggioranza delle Banche Italiane, nel caso potete chiedere conferma alla vostra Banca e inviare flussi di test per verificarne l’esattezza.

    Un flusso SDD può essere inviato entro i 365 giorni precedenti la scadenza del pagamento.

    Nei giorni che intercorrono fra la presentazione e la scadenza (in genere minimo 5 gg per i CORE e 2 gg per i B2B salvo accordi con la propria Banca), la Banca del Creditore riceve il vostro flusso, lo analizza e lo gira al sistema interbancario per la presa in carico.

    In questa fase abbiamo i possibili ritorni per mancata autorizzazione dal parte della Vostra Banca o da parte delle Banche dei Debitori per svariati motivi che poi vedremo.

    Esiti

    A data scadenza passeranno gli addebiti. Entro 2 giorni dopo la scadenza per i B2B e entro i 5 giorni per i CORE dopo la scadenza, le Banche dei Debitori torneranno gli esiti con gli eventuali insoluti (in genere per manca fondi o richieste di blocco da parte del Debitore).

    Dopo tali giorni e fino alle 8 settimane successive i Clienti CORE potranno richiedere lo storno dell’addebito.

    Entro i 13 mesi successivi alla scadenza tutti i Debitori che possono provare di non aver mai autorizzato tale mandato potranno mettere in atto la richiesta di rimborso.

    Come abbiamo visto ci sono quindi varie fasi da prendere in considerazione e in queste fasi le Banche rispondono al vostro flusso con degli esiti che potrete ricevere sul vostro Home Banking.

    Questi esiti prendono il nome di R-Transactions (perché le casistiche iniziano tutte con la lettera “R”) e conterranno il codice ISO alfanumerico dello scarto SDD.